Nel lontano 13 settembre 2017 (settimana scorsa), un gruppo di giovani parapendisti tutti rigorosamente over 45, del Club Cornizzolo InVolo, decisero di decollare dal M.te Cornizzolo x un volo speciale.
La destinazione era la scuola elementare di Bosisio Parini, sita proprio al di là del Lago di Pusiano.
I preparativi per questo volo iniziarono già dalla settimana prima, quando si presero contatti con la scuola, si misurava il campo di atterraggio, si stimavano le previsioni meteo e l’efficienza richiesta nel volo x il fatidico giorno della grande impresa.
La data del volo era stata decisa, nell’unico giorno volabile di quella settimana.
I bambini quel giorno avrebbero aspettato col naso all’ insù qualcosa che planava giù… non si poteva deluderli!
La sera prima però accadde l’imprevedibile: un pilota sgomenta il gruppo con una domanda che getta nel panico tutto il team. “non è che poi diamo l’impressione che siamo dei piloti troppo seri, che ce la tiriamo davanti ai bambini che ci guarderanno come dei Marziani che scendono con le loro navicelle spaziali x mangiarseli?”
Effettivamente era un bel problema… stavamo quasi per annullare tutto quando da una mente arcana salta fuori l’idea di mettere delle orecchiette sul casco di tutti e rendere la cosa più simpatica 🙂
Ok, il volo ora si può fare serenamente, il caposquadra Gigi dà luce verde!
Ci si trova in decollo , con le orecchie in mano ed eravamo pronti per la missione.
Walter stupisce tutti quando ci si presenta davanti con le orecchie attaccate direttamente in testa anziché sul casco… incredibile come siamo conciati!
Ora si fa sul serio, iniziamo a prepararci, ma in sottofondo si sente un vocione sommesso ma perfettamente distiguibile… sì, era proprio lui: il cagadubbi.
Il “cagadubbi”, per definizione è la persona che durante le operazioni prevolo sta seduto e parla di morte con il preciso scopo di insinuarsi nel cervello dei piloti per destabilizzarli.
Ma questa volta le sue frasi tipo “morirete tutti, non ci arrivate fino alla scuola, è troppo lontana, finirete nel lago mangiati dai pescicani” non ha avuto presa su di noi.
iniziamo la check list:
Umore: OK
Entusiasmo: OK
Energia: OK
Altruismo: OK
Orecchiette: OK
Possiamo partire!
Ad uno ad uno i nostri eroi partono per l’eroica missione: portare sorrisi ai bimbi della scuola elementare……….
Un volo tranquillo, rilassante, un bel sole, un bel panorama ed un bel sorriso in bocca a tutti noi.
Ecco, Gigi che sta per atterrare, vedo vagamente dei puntini colorati che gli corrono incontro, nulla di più, sono ancora troppo alto.
Poi vedo una vela nera che si avvicina al prato, è Dario, i puntini erano spariti ed aveva il prato tutto per lui. Appena atterrato i puntini ritornano velocemente anche verso di lui per poi diradarsi per lasciare spazio libero a Paola. Scatto qlke foto, ma forse i puntini sono ancora troppo piccoli per vedersi.
Ok, ora tocca a me, ho parecchi metri da smaltire e decido di fare una spirale per dare un po’ di spettacolo. Ok, fatta! Il prato sembra tutto libero, i paletti segnavento messi in mattinata sono ben visibili, imposto l’atterraggio ma non vedo più nessun puntino: che abbia sbagliato atterraggio?
Ecco, ho toccato terra, improvvisamente esplode un boato di grida in festa, applausi ed uno sciame di bambini festanti mi corrono incontro. Oddio, ma quanti sono! Che intenzioni avranno? Sopravviverò?
Nel breve tempo che mi separa dal loro arrivo cerco di fare velocemente il fiocco, ma son troppo veloci mi assalgono festanti, mi salutano, mi abbracciano e soprattutto vengono attratti dal parapendio che circondano ed iniziano a toccare senza essere troppo materiali fortunatamente; non ce la faccio ad abbracciarli tutti, a rispondere alle loro domande, a fargli toccare a tutti le orecchiette, vogliono parlare alla radio, tirare il paracadute di emergenza, schiacciare i tasti del variometro, fargli le foto e farli volare….
Mi trovo impacciato, sono tantissimi, potrei non farcela! Forse aveva ragione quel cagadubbi… moriremo tutti!
Ma proprio nel momento di sconforto quando stavo per essere sopraffatto, accade qualcosa di inaspettato: i bambini si dileguano, spariscono rapidamente, il prato torna ad essere libero.
Ma che è successo i bambini son tornati tutti in ordine lungo una lunga fila che costeggia il lago ed è tornato il silenzio. Approfitto per prendere fiato e recuperare il parapendio quando all’improvviso Si sente urlare con gradualità e sempre più forte “eccolo, ne sta atterrando un altro!”, mi giro di spalle e vedo Walter intraprendere un bell’atterraggio.
Come tocca terra, tutti i puntini colorati che vedevo dall’alto, ora distribuiti su una lunga linea, partono festanti per concentrarsi da Walter e lo accerchiano fino a farlo scomparire.
Benchè fosse una scena bellissima da vedere mi rimettevo nei panni di Walter che si vedeva correre incontro tutti quei bimbi: oddio che piacevole terrore!
Per cercare di salvarlo e attirare un po’ di bimbi anche verso di me, con spirito di sacrificio non sapendo bene le conseguenze di ciò che stavo per dire, alzo il casco al cielo ed urlo: chi vuole provare il casco con le orecchiette? Uno sciame di bimbi si stacca dallo sciame principale che assediava Walter e si dirige verso di me urlando “io, io, io, io…” Forse non dovevo dirlo, però ormai l’ho detto e mi ritrovo circondato da tantissimi bambini che volevano provare il casco. Mi son messo in un bel pasticcio, ma tiro fuori l’arma segreta. Ricordandomi che avevano preso di mira anche la macchina fotografica, uso lo stratagemma di farli ordinare in 2 file: una che scattava le foto e un’altra che indossava il casco x farsi fotografare, più una terza fila x chi voleva provare a sedersi nell’imbrago. Così era più gestibile, non facile, ma più gestibile.
Riportati i bimbi festanti “sulla linea di base” Abbiamo creato dei gruppi ben distanziati dove i piloti potevano (con l’aiuto degli insegnanti) rispondere ordinatamente alle domande dei bambini.
Altri piloti si sono organizzati in coppia per far sedere sull’imbrago i bambini e sollevarli a mezzo metro da terra come se stessero volando veramente.
Era difficile guardarsi intorno, i bimbi erano veramente tanti, festosi, pieni di domande e voglia di provare la nostra attrezzatura di uomini e donne volanti.
Veramente una bella esperienza per tutti: bambini, piloti ed insegnanti.
E’ questa una cosa che mi piace della Vita, quando fai qlke cosa che sai che farà piacere agli altri e riceverai in cambio qualche e cosa che farà piacere a te stesso. Tutto rigorosamente gratisss!
Quindi… da rifare!
Poianalibera.
Bel racconto e bellissima esperienza!
Grazie SuperLuca!!
Bravi ragazzi , bellissima iniziativa .
Paolo Prete
P.S. bravo Luca .
Bello bello
Bravo Luca !! Complimenti Bel Racconto.
Come sempre grande Luca, e bravi a tutti per la bella iniziativa !! Ciao Sergio